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Gay & Bisex

L'effetto dei tuoi racconti - parte 1


di gayms79
07.08.2019    |    4.347    |    4 6.3
"Alla fine gli confido che a luglio avrei avuto dei giorni di ferie da lavoro e che avrei pensato di andare proprio a Positano, dato che non..."
Fantasia o realtà? In questo racconto ci sono entrambe

Avevo appena pubblicato un racconto su annunci69, qualcosa che raccontava in parte la mia vita vera, ero soddisfatto del lavoro svolto. I primi commenti tutti molto positivi, mi stavo gongolando. Era appena arrivata l'estate e ancora non avevo preso una decisione su dove e come fare le vacanze, ero aperto a tutto. Guardavo le offerte last minute su vari siti, senza cercare niente di specifico. Mi arriva una mail. Penso subito che è una spam, di quelle che i filtri gmail non intercetta, di quelle che ti arrivano perché mandate dai siti dei viaggi come “offerte”. Apro gmail, mi sbagliavo. Oggetto della mail: L'effetto dei tuoi racconti. Nel testo, Giacomo, l'autore della mail, si congratulava con me per i racconti letti, perché li aveva trovati molto eccitanti e per dimostrarmelo in allegato c'era la foto della sua erezione. Notevole il tipo. Iniziamo a scriverci mail sempre molto piccanti, ci scambiamo foto reciprocamente. Mi dice che ha 20 anni e viene da una località balneare campana, Positano, per la precisione. Gli dico che io sono toscano, che ho 40 anni e che sono molto attratto dai terroncelli, soprattutto se giovani. Gli chiedo se gli va di mandarmi altre foto; ovviamente accetta ma giustamente ne vuole alcune in cambio. Mi dice che lui è attratto da uomini più grandi pelosi e magari con un poco di pancetta. In pratica mi stava descrivendo. Quindi ricambio più che volentieri. Gli mando le foto di me, lui mi risponde con le sue. “wow” penso “è proprio un gran figo, bel fisico, gran bel culo, ma soprattutto il suo cazzo è bello da morire”. Lui si sta eccitando con le mie foto, e mi confida che si sta masturbando. Mi dice che si eccita molto a sottomettere uomini più grandi, a farsi succhiare il cazzo e a sborrargli in gola come fossero le sue puttanelle. E' quello che voglio, è quello che mi piace farmi fare, cazzo! Perfetto avevo trovato dove passare le mie vacanze, ho sempre sentito parlare bene di quel posto, e quale miglior motivo per visitarlo se non quello di andare a farsi scopare da un giovane e baldo giovane? Rimaniamo in contatto con le mail, ci scriviamo tutti i giorni. Alla fine gli confido che a luglio avrei avuto dei giorni di ferie da lavoro e che avrei pensato di andare proprio a Positano, dato che non avevo ancora deciso, se lui fosse stato d'accordo. “Certamente! Mi fa piacere che vieni così ci conosciamo di persona. Hai già trovato dove pernottare? Altrimenti ti cerco io qualcosa a buon prezzo”. “Sarebbe perfetto” gli rispondo “così non prendo fregature”. “cerco un po' in giro e ti mando tutto quello che trovo di buono, poi decidi te in base a quanto puoi spendere”. Perfetto, andava tutto nel miglior modo possibile. Decidemmo che era meglio scambiarci i contatti di Telegram per rimanere in contatto meglio ma senza scambiarci il numero di telefono. Passavano il tempo e facevo il conto alla rovescia al giorno della partenza, che puntualmente arrivò. Il giorno prima organizzai la valigia e decisi di portarmi dietro, oltre al necessario solito per le vacanze anche qualche sex toys, casomai avesse voluto giocarci. Partii nella notte, per evitare il traffico intenso del giorno, mi fermai un paio di volte per fare benzina, prendere un caffè e mangiare qualcosa. Arrivai alle luci dell'alba, il navigatore mi fu utile per trovare l'appartamento prenotato. Era una bella sistemazione, piccola e confortevole. Avevo appuntamento con la proprietaria verso le 9 e mancava ancora un'oretta e nel frattempo cercai un bar per fare colazione li vicino. Alle 9 precise presi le chiavi di casa, sbrigai i doveri per l'affitto della settimana e decisi di riposarmi un po' dato che avevo guidato tutta la notte. Scrissi a Giacomo che ci saremmo sentiti nel primo pomeriggio dopo che mi ero rilassato sul letto. Mi risvegliai che già era l'ora dell'aperitivo. Avevo proprio bisogno di quel sonnellino. Contattai subito il ragazzo per fissare di vederci; avevo una gran voglia del suo cazzo in gola. Mi rispose che era stato invitato a un compleanno al quale non poteva non andare e che dopo avrebbe continuato la serata in discoteca. Comprensibile, dopotutto aveva 20 anni e chi non lo farebbe? Fissammo per l'indomani sera. Mi promise di restare libero tutta la notte per me. Così fu veramente. I suoi erano abituati a vederlo rincasare la mattina presto, soprattutto d'estate e non avrebbero fatto domande. Si presentò da me bellissimo, abbronzato e profumano. Aveva già un gonfiore enorme che a stento i pantaloncini trattenevano. E non c'era bisogno di far soffrire ancora quel ben di dio. Appena chiusa la porta mi si lanciò tra le braccia e mi si attaccò alle labbra con un bacio appassionato con tutta la lingua che aveva. Lo presi con la testa tra le mani e ricambiai il bacio bollente, ma la potenza del suo cazzo premeva forte sul mio cazzo che in brevissimo tempo si eresse. Iniziò lui a guidare i giochi fin da subito, era vero che gli piaceva comandare nel sesso. Mi prese la testa e la spinse con forza verso il basso e se la appoggiò sul pacco ancora da scartare. Iniziai a baciare quel bozzo enorme da sopra la stoffa dei pantaloncini. “guarda come sei già troia e ancora non lo hai visto dal vivo” lanciò via gli infradito e cominciò a darmi dai calcetti sulle palle, per farmi capire che mi aveva in pugno. Ogni calcio era un mio gridolino e tutto ciò faceva eccitare sia me che il mio giovane aguzzino. Vide che avevo portato dei giocattolini e ne approfittò subito. La prima cosa che mi fece fu quella di bendarmi. Poi mi face spogliare completamente, sentii sputare sul buco del culo e poi una forte pressione. “Ecco adesso sembri proprio una cagna con questa codina. Vieni qui che ti metto pure il collare, cagna”. Ormai ero suo, poteva fare di me quello che voleva. Gli chiesi solo di non eccedere nella violenza, che non rimanessero segni e che non facesse foto e video. “Questo te lo concedo” fu lui perentorio. Mi sentii strattonare per il guinzaglio verso la camera da letto. “Abbaia cagnetta, fai sentire quanto vuoi essere posseduta” il fatto che mi appellasse al femminile mi infastidiva un pochino, ma era il giusto prezzo da pagare. Ad ogni sua richiesta abbaiavo come mi aveva ordinato. “Vieni a cercare l'osso. Se lo trovi ti do anche il latte! Ogni 5 minuti che perdi riceverai un premio di consolazione” disse, ma non sembrava promettere regali, ma piuttosto punizioni. Vagai nel vuoto per i primi 5 minuti, e come promesso ricevetti un premio, uno dei giochi che avevo portato erano le pinze per i capezzoli. Quello fu il primo. Dopo altri 5 minuti di vuoto mi sentii dire “questa cagna non ha fiuto per il suo osso” e mi fu messo uno stringi palle. Dopo alti 5 minuti di inutile ricerca la punizione fu quella di farmi indossare una museruola di quelle con il dildo che ti va in bocca. “Last chance, dopo di che ti metto una gabbia chiudo i lucchetto, me ne vado e torno domani” furono le sue parole. Un po' per la paura, un po' per il cazzo di gomma che avevo in gola che mi faceva respirare male, mi scesero le lacrime. L'adrenalina però mi dette la forza di cercare bene e di trovare l'oggetto del desiderio. “Finalmente ce l'hai fatta, brava cagna! Ti piaceva essere torturata vero? È per questo che non mi hai trovato subito” esordì “eccoti il premio!” mi tolse la museruola e subito mi tappò la bocca con la sua grossa minchia, ma feci giusto in tempo a prendere fiato. Iniziò a stantuffarmi la gola da quanto era eccitato per come mi aveva trattato. Mi teneva per i capelli e mi spingeva il cazzo sempre più in fondo provocandomi conati, ma senza curarsene tanto. Nel frattempo la coda di gomma che avevo in culo si muoveva vorticosamente provocandomi enorme piacere dato che poggiava proprio sulla prostata. Avevo un'erezione oramai da quasi un'ora e non mi potevo nemmeno toccare il cazzo. Fiumi prespermatici cadevano a terra a testimoniare la mia eccitazione “guarda, la troietta ha squirtato” disse Giacomo vedendo tutto quel liquido. Continuò a scoparmi la gola ancora per qualche minuto quando il suo respiro si fece più rapido e affannato “tieni zoccola, prendi tutto questo latte” e comprimendo la mia faccia sul suo pube mi fece ingoiare ogni singolo schizzo di sborro caldo. “ e vedi di pulire bene altrimenti mi arrabbio!” Rilascio la mia testa e mi dette modo di prenderglielo in mano per leccarlo con rigore e disciplina. Mentre gli facevo questo ultimo servizietto gli squillò il cellulare. Non fece una piega, rispose senza lasciar intendere al suo interlocutore cosa stesse facendo. Dopodiché disse dispiaciuto “scusami ma devo andare via per un'oretta, poi torno, promesso. Però mettiamo questo che è meglio altrimenti potresti cadere in tentazioni!” E mi chiuse la gabbia intorno al cazzo, facendomi anche un po' male dato che ero in erezione. Click e il lucchetto si chiuse. “Prometto che torno entro un'ora” si rivestì e andò via.


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